chirurgia estetica Archivi - Cristiano Biagi

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Scegliere con cura il chirurgo estetico di riferimento è fondamentale per assicurarsi un’esperienza medica sicura, serena e soddisfacente. Tutto a patto che il professionista sanitario prescelto, dal curriculum universitario completo, si tenga sempre aggiornato sulle tecniche operatorie e le metodologie terapeutiche corrette. Purtroppo, come membro dell’AICPE, Associazione Italiana di Chirurgia Plastica ed Estetica, devo segnalare che spesso vengono pubblicizzati molti workshop e corsi aperti non solo ai chirurghi plastici certificati, ma a ogni medico (e talvolta anche a non medici). Le organizzazioni che patrocinano molti di questi eventi spesso non sono costituite da medici e raramente da chirurghi plastici quando poi millantano offrono diplomi e certificati di competenza esperta nel campo della chirurgia plastica estetica.

Il chirurgo estetico: un professionista in continua evoluzione

Questa situazione naturalmente può portare i pazienti a compiere scelte fuorvianti quando invece ha bisogno di venire a contatto con degli esperti. Ad oggi, nella comunità europea non esiste un’istruzione standardizzata e consolidata nella formazione di chirurgia plastica estetica e la conoscenza di valore non potrà mai essere potenziata da nessun corso senza un’adeguata e completa istruzione di base. Sono necessari almeno 5 anni di formazione per quanto riguarda la Chirurgia Plastica e Ricostruttiva sia negli atenei che nei centri riconosciuti per l’insegnamento dai ministeri della sanità nazionali. In quegli ambiti, i giovani medici possono apprendere con tutti i crismi tutti i principi fondamentali delle tecniche di chirurgiche, minimizzando i rischi e tutelando la salute e il benessere psicofisico dei pazienti. In tutto questo anche la chirurgia estetica dev’essere riconosciuta come parte integrante della chirurgia plastica ricostruttiva.

La formazione certificata: un impegno per il futuro

I professionisti di AICPE, di cui faccio parte, stanno lavorando a un programma di formazione coerente proprio nel campo della Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica. Un passo importantissimo che tutela sia i medici che i pazienti.

Foto di Karolina Grabowska su Pexels


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Medicina estetica e body positivity sono due concetti apparentemente lontani ma, nel corso della mia esperienza, ho potuto riscontrare che non è così. La body positivity rappresenta il diritto sacrosanto di piacere a se stessi e di accettare la propria unicità abbracciando anche quei tratti caratteristici del corpo che non rispondono ai canoni di bellezza attuali o proposti dai media. Bisogna anche dire che la medicina estetica aiuta le donne a raggiungere il benessere psicofisico attraverso il miglioramento del proprio aspetto. Il ruolo della medicina estetica è quello di supportare, a mio  avviso, la body positivity contribuendo a un miglioramento del corpo ma nel pieno rispetto della sua unicità.

Questione di rispetto e sensibilità

Ogni paziente ha una propria fisicità che la rende unica al mondo. Intervenire sulle rughe, attuare un trattamento di biorivitalizzazione senza stravolgere l’immagine che una persona ha di se stessa, aiuta a migliorare la qualità della pelle, a ridonare un aspetto giovanile, lasciandone intatto il fascino naturale. Sono sempre stato uno strenuo difensore della bellezza di cui ognuno è dotato e credo che il mio ruolo di medico estetico etico sia proprio quello di aiutare le persone a trovare la migliore versione del proprio aspetto salvaguardando proprio l’unicità del suo corpo. “Come la mettiamo con la chirurgia del seno e del corpo?” mi chiedono spesso i più scettici. A questa domanda rispondo sempre allo stesso modo: donare al decolleté una taglia in più o eliminare il grasso viscerale armonizzando la figura non significa necessariamente stravolgere l’aspetto di una paziente. Qui entrano in campo l’etica e la deontologia del professionista sanitario.

La versione migliore di sé

Raggiungere una versione migliore di sé nel pieno rispetto del proprio corpo. Migliorare uno o più aspetti della propria fisicità senza sentirsi a disagio perdendo la propria individualità è un diritto di ogni persona.

Foto di Angela Roma da Pexels[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]


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La mastoplastica addittiva è più di un intervento di chirurgia estetica, per molte pazienti con un seno piccolo o non corrispondente alle proprie aspettative è il modo più semplice per ritrovare il proprio benessere psicofisico e scrivere una nuova pagina della vita. Quella di una donna più sicura di sé, libera di piacersi e di sentirsi a proprio agio con il suo corpo. La storia di Monica, una paziente da sempre insoddisfatta dal volume del proprio seno, è emblematica di questo genere di situazione. La sua testimonianza può essere d’aiuto a tutte le donne che hanno il medesimo desiderio.

“La mastoplastica additiva che mi ha insegnato a piacermi”

La mastoplastica additiva è stata per Monica come un desiderio che si avvera: “Il mio era quello di guardarmi allo specchio e osservare il seno piuttosto che evitarlo o coprirlo subito uscendo dalla doccia, era quello di stare a contatto con mio marito senza tenere il reggiseno e la maglia durante la nostra intimità, era quello di non girare più infiniti negozi per trovare un costume adatto, era quello di piacermi ed essere a mio agio con il mio corpo.” Un’esigenza che nasce ha radici profonde, fin dall’adolescenza e la prima giovinezza: “Avevo 16 anni quando ho iniziato a desiderare un seno per non sentirmi esclamare “tavola da surf” e oggi ho 39 anni e finalmente il mio sogno si è avverato.”

“Sono passati quasi 2 mesi ma sono già super soddisfatta del seno che il Dott. Biagi è riuscito a donarmi. Ha ascoltato, compreso, rispettato ed accolto la mia necessità, ha eseguito un’operazione fantastica nella quale ho avuto una ripresa velocissima e durante tutto il post-operazione sono stata rassicurata e rincuorata spesso da Natascia. Non solo il mio fisico, ma soprattutto il mio cuore e la mia mente ringraziano!”

Oltre i timori, con fiducia

Ringrazio dal profondo del cuore Monica e tutte le pazienti che si sono affidate a me e alla mia équipe, la loro fiducia è una grande responsabilità che dà alla mia missione una forza maggiore: esaltare la naturale bellezza delle donne. Quella che le rende più serene e sicure di raggiungere il completo benessere.

Foto di Vinicius Wiesenhofer da Pexels[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]


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Contrattura capsulare“. Il solo sentire pronunciare queste parole fa correre un brivido lungo la schiena di tutte le pazienti che vorrebbero sottoporsi a una mastoplastica additiva. Durante la mia esperienza ho incontrato alcune pazienti che si erano rivolte a me per risolvere questo problema, subentrato dopo un impianto protesico non riuscito. Tengo a precisare che è possibile ovviare a questa complicanza osservando un approccio molto scrupoloso durante la prima visita e consigliando al meglio la paziente. Rifarsi il seno dovrebbe regalare nuove speranze e nuovi sogni senza ombre. e per questo motivo è molto importante la fase preliminare all’intervento.

Questione di scelta e di tecniche operatorie

Fortunatamente, con le protesi di ultima generazione è sempre più difficile incorrere in casi di contrattura capsulare da rottura degli impianti, tuttavia è saggio mantenere un certo equilibrio nella scelta della protesi. Soprattutto in fatto di mastoplastica additiva, non bisogna eccedere con l’aumento dei volumi per scongiurare qualsiasi rischio. Quanto a tecnica operatoria, sarebbe preferibile adottare una scelta di impianto sottomuscolare per una maggiore sicurezza. È importante prendersi cura di se stesse anche dopo l’intervento evitando di fumare nelle due settimane successive all’intervento e massaggiare le protesi per i primi 30 giorni per una decina di minuti due volte al giorno. In tal modo si può prevenire la complicanza e persino curarla nello stadio iniziale. Inoltre, è buona norma non compiere sforzi fisici e indossare il reggiseno postoperatorio per tutto il tempo prescritto, evitando di frequentare luoghi ad alta concentrazione batterica come saune e piscine rispettando i tempi di ripresa.

Oltre le indicazioni terapeutiche

Se molto nasce dalle scelte relative al professionista sanitario, alle protesi e al seguire le indicazioni terapeutiche, è anche vero che una predisposizione serena e consapevole all’intervento chirurgico aiuta ogni paziente ad affrontare tutte le fasi di recupero al meglio.

Foto di Carlos Santiago da Pexels[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]


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La mastoplastica riduttiva è la soluzione ideale per le donne che vivono con disagio il volume e l’aspetto del seno. Mentre molte ambiscono ad avere un decolletè più generoso, vi sono anche pazienti che arrivano a sviluppare veri e propri complessi, rifiutandosi di indossare un costume da bagno a causa di un seno troppo grande. Senza contare che un seno troppo grande tende a portare disturbi muscolari. Condivido con gioia l’esperienza di Sara, una paziente che ha deciso di effettuare questo intervento per ritrovare finalmente la propria serenità.

“Finalmente un seno piccolino, contenuto e sollevato”

“A gennaio 2023 ho subìto un intervento di mastoplastica riduttiva con tecnica Torek. A parte la gentilezza e la professionalità, il Dottor Biagi è una persona chiara nelle spiegazioni, competente e molto disponibile. Il mio seno era ormai troppo grande, cadente e senza una forma ben precisa ma ora posso ritenermi più che soddisfatta del lavoro svolto. Ho finalmente un seno piccolino, contenuto e sollevato. L’intervento è andato benissimo come anche il post operatorio, leggermente doloroso ma gestibilissimo e che tutt’ora sta proseguendo bene. Sia io che il Dottore siamo molto soddisfatti del risultato. Sono stata ricoverata nella struttura di Padova dove ringrazio tutte le infermiere per essersi prese cura di me durante la nottata non poco turbolenta. Ottima struttura e personale qualificato. Vorrei dire due parole anche per Natascia che è stata meravigliosa. Disponibile fin dalla prima visita, sempre pronta a dare supporto. Persona speciale, molto empatica e simpatica.”

Il giusto supporto

Stare vicino alla paziente, ascoltarla e comprendere le profonde ragioni che spingono una donna a rivolgersi alla chirurgia estetica è fondamentale nel mio lavoro e sono lieto che testimonianze come questa possano aiutare le donne più timorose a concedersi un’opportunità.

Foto di Narishsltnv da Pexels[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]










© Copyright 2024 – Cristiano Biagi





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