trattamenti Archivi - Pagina 6 di 11 - Cristiano Biagi

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La scleroterapia è un protocollo di medicina estetica molto efficace per il trattamento di capillari evidenti e vene varicose. Questi inestetismi sono tra i più comuni, soprattutto tra le donne e si manifestano con antiestetiche venature in alcuni casi in rilievo. C’è da dire che in molti casi sono il segnale di un’ insufficienza venosa che può cronicizzarsi e portare complicazioni anche gravi. In questi casi è importante non sottovalutare il problema e affidarsi al proprio medico fin dai primi sintomi. 

Scleroterapia, ecco cos’è e come funziona

La scleroterapia è un trattamento iniettivo che consiste nell’inoculazione di una sostanza chimica sclerosante nei capillari e nelle venule. I vasi a contatto con la soluzione si restringono e tornano continenti mentre i capillari scompaiono. A seconda della severità dell’inestetismo possono essere  necessarie più sedute della durata media di 30 minuti ciascuna, con cadenza quindicinale. Il trattamento in genere è ben tollerato dalla maggior parte delle persone. I soggetti più sensibili possono percepire un lieve bruciore al momento dell’iniezione. Dopo il trattamento consiglio l’utilizzo di calze elastiche a compressione graduata e, in alcuni casi, l’assunzione per bocca di acido acetilsalicilico da 100mg durante i giorni della terapia (in particolare il giorno delle seduta e i successivi tre giorni). Nelle due settimane successive si possono inoltre applicare pomate per accelerare la scomparsa delle ecchimosi.

Quando è sconsigliata  

La scleroterapia è controindicata nei pazienti che soffrono di ipersensibilità accertata ai farmaci sclerosanti e ai salicilicati, nei soggetti con tendenza alle emorragie, ulcera gastroduodenale, otosclerosi, gravidanza e allattamento, asma, diabete, affezioni cutanee nell’area dell’intervento sclerosante. Vi sono precauzioni necessarie nei pazienti cardiopatici, epatopatici e nefropatici, nei soggetti affetti da malattie dei vasi, in coloro che sono in trattamento con antiaggreganti e anticoagulanti. 

Foto di Victoria Strelka_ph su Pexels

 


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La chirurgia intima è sempre più richiesta, con costanza e attenzione alla riservatezza, sia dagli uomini che dalle donne in età matura. Con l’allungamento dell’aspettativa di vita, è legittimo parlare di una ricerca del benessere psicofisico anche della sfera relazionale più privata. Gli interventi più richiesti riguardano senz’altro sia l’ambito estetico che quello funzionale. 

Chirurgia intima: gli interventi più richiesti dagli uomini

Uomini e danno hanno esigenze differenti ma un obiettivo comune: vivere la propria sessualità al meglio. Se è vero che l’amore non ha età, bisogna considerare l’inesorabile effetto del passaggio del tempo.  Ce ne sono molti tipi, e ci sono per gli uomini e quelli per le donne. Molti uomini richiedono la frenuloplastica, un’operazione che ha il fine di migliorare la funzionalità degli organi genitali maschili. Altri puntano al miglioramento dell’aspetto dei genitali per cui si rivolgono al chirurgo per il lifting dell’area scrotale. Tale intervento mira a rendere tonica la pelle resa rugosa e cadente dagli anni, inoltre ha un benefico effetto psicologico in quanto fa sentire ringiovaniti. Altri invece cercano di ovviare a problematiche di dimensione come il micropene richiedendo l’allungamento del pene.

Chirurgia intima: quello che le donne richiedono 

In generale, gli interventi di chirurgia estetica genitale femminile sono più numerosi. Basti pensare alla labioplastica che può risolvere problemi di ipertrofia  delle piccole labbra che può generare un certo disagio. La menopausa che provoca un calo della tonicità del pavimento pelvico spinge molte donne a sottoporti a cicli di radiofrequenza mirata o ringiovanimento con laser. Queste procedure sono molto utili sia a livello estetico che funzionale. Vi sono anche interventi di riduzione o di aumento del clitoride, spesso richiesti per ovviare a problematiche morfologiche che riducono il piacere durante i rapporti.  Spesso le donne in pre-menopausa decidono di affrontare il percorso della chirurgia intima per le più varie ragioni. Alcune pensano di avere qualche anomalia anatomica, altre non sono in armonia con l’aspetto dei loro genitali e temono gli effetti di questa percezione sulla propria vita intima.

Naturalmente ogni richiesta dev’essere valutata anche con uno screening psico-sessuologico per identificare i casi di dismorfofobia. Le donne in età post menopausa possono effettivamente avere dei cambiamenti fisici nei genitali che possono rendere molto utile ricorrere all’intervento. 

Foto di Yaroslav Shuraev su Pexels

 


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L’idratazione è fondamentale per mantenere al meglio i risultati dei trattamenti di medicina estetica. In quest’articolo intendo fare chiarezza su molti errori comuni che si commettono in fatto di skincare routine e dare qualche suggerimento. Consigli che possono far durare più a lungo i risultati dei trattamenti di medicina estetica. Come spesso dico, la pelle ha bisogno di nutrimento e idratazione e un corretto mantenimento contribuisce a tenere i tessuti in buona salute. 

Idratazione corretta e convinzioni sbagliate 

A ciascuna zona la propria crema: i prodotti dedicati al viso non possono essere utilizzati anche per il contorno occhi. L’area perioculare è molto delicata, la sua pelle è più sottile e sensibile quindi necessita di formulazioni specifiche. Spesso le creme contorno occhi non contengono retinolo, acido salicilico o glicolico proprio perché si tratta di attivi ad azione intensa.

Mai scambiare il giorno con la notte: soprattutto in fatto di creme! Le formulazioni da giorno contengono SPF per contrastare l’azione dei raggi solari, mentre le creme da notte hanno un’azione differente e talvolta contengono sostanze fotosensibilizzanti.

Vitamina C? Via libera all’uso di giorno! Sfatiamo questo falso mito: la vitamina C è un alleato prezioso perché protegge la pelle dall’ossidazione causata dall’esposizione al sole e dall’invecchiamento. In più, è una grande fonte di idratazione e rende meno visibili le macchie scure.

I peeling seccano ed esfoliano la pelle: nulla di più falso! I peeling non sono tutti uguali: le formulazioni a base di acido glicolico, mandelico ecc. possono avere diverse concentrazioni che determinano un grado più o meno alto di esfoliazione. Di certo non seccano la pelle ma aiutano il tessuto epiteliale a rinnovarsi. Vi sono alcuni peeling che levigano leggermente la pelle.

Idratazione e salute

Naturalmente, non mi stanco mai di ripeterlo, l’idratazione della pelle si ottiene anche grazie al giusto consumo di acqua, frutta e verdura che, insieme al corretto apporto proteico, contribuiscono a regalare  un aspetto più sano alla pelle. 

Foto di Gustavo Fring su Pexels

 


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Filler, il trattamento più amato dai pazienti che si rivolgono alla medicina estetica per il ringiovanimento della pelle o per il rimodellamento del volto. In quest’articolo condivido dei semplici accorgimenti che consentono di rendere più duraturi gli effetti del filler. Tengo a specificare che questi consigli non evitano il ripetersi ciclico delle sedute, come è corretto che sia, ma consentono di arrivare al prossimo trattamento più sereni. 

Filler e accorgimenti per un effetto più persistente

 
Premetto che non esiste alcuna formula magica. Il filler ha una sua durata in base ai principi attivi con cui è miscelato e, come è ovvio, il filler viene scelto in visita insieme ai pazienti e in base all’effetto correttivo che si vuole ottenere. In linea di massima, le formulazioni associate ad altre sostanze hanno una durata più lunga, a seconda della zona in cui sono iniettati. I filler combinati con altri attivi ossia cross-linkati sono studiati in  modo da formare un reticolo resistente ai radicali liberi e alla ialuronidasi.  Consiglio sempre di evitare la pressione troppo energica sulle aree trattate, per cui attenzione ai massaggi e all’uso di occhiali molto pesanti, in caso di rinofiller, in tal modo si riduce la sollecitazione al minimo.
L’esposizione alle alte temperature è nemica del filler, per questo motivo suggerisco di diminuire l’intensità dell’attività fisica che può accelerare la scomparsa degli effetti dei filler e di evitare sauna e bagno turco che possono peggiorare il gonfiore o le ecchimosi post trattamento.
Inutile dire che stare lontani dalle cause di stress ossidativo può essere di grande aiuto: fumo, alcol, trattamenti abbronzanti, inquinamento e soprattutto lo stress che aumenta la produzione di radicali liberi.  

Filler e alimentazione

La parola d’ordine è: stile di vita e abitudini sane. Bisogna prediligere un’alimentazione ricca di frutta, verdura, frutta, legumi e cereali integrali e limitare zuccheri raffinati e grassi che accelerano i processi di ossidazione. Non dimentichiamo l’importanza dell’idratazione, l’acido ialuronico è amico dell’acqua e consumarne tanta aiuta a mantenere l’effetto del filler più a lungo in vista dei prossimi cicli di trattamento. 

Foto di Hiago Italo su Pexels

 


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Possono sembrare la stessa cosa ma non è così. Li accomuna il principio attivo utilizzato, ossia la tossina botulinica, ma le funzionalità e le azioni sono molto diverse tra loro. In quest’articolo voglio approfondire il tema che mi è molto caro, proprio perché molti pazienti sono disorientati dalla disinformazione che riguarda questi tipi di trattamento. 

Botox e microbotox: analogie e differenze 

 
Come specificato sopra, Si tratta di due trattamenti diversi. Il botox si esegue con aghi o microcannule, mentre il microbotox si esegue iniettando una formula a base di tossina botulinica combinata ad acido ialuronico, vitamine e peptidi attraverso dei microaghi che agiscono solo sullo strato superficiale senza dare il minimo fastidio o dolore. 
Il botox agisce a livello muscolare mentre il microbotox ha una funzionalità legata al miglioramento della grana della pelle, della luminosità e dell’idratazione. Ha un’azione seboregolatrice. I suoi effetti sono subito molto visibili e spesso si consigliano sessioni più o meno ravvicinate per intensificarne l’azione. 
Anche il microbotox, come il botox, non richiede tempi di recupero e può essere effettuato con sedute di una durata media di un’ora.

Botox e microbotox si possono fare insieme?

Questa è la domanda che mi fanno più spesso e la risposta è sempre una: assolutamente sì e una cosa non esclude l’altra in nessun caso. I livelli di azione differente, muscolare per il botox ed epidermico per il microbotox possono dare vita a una sinergia ringiovanente e rivitalizzante insieme. Consiglio ai pazienti che hanno a cuore la propria pelle di informarsi prima di ogni trattamento.

 

Foto di Gustavo Frint su Pexels

 


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192 opinioni su
Dott. Cristiano Biagi

4.8 Stars

  • Ope · 19 dic 2024

    "Sono passati nove mesi dal giorno in cui il Dott. Cristiano Biagi ha realizzato il so..."

  • LauraCastellano · 22 nov 2024

    "È passato un anno dall'intervento di mastoplastica additiva. Ci ho pensato tanto ma è..."

  • Dan95 · 22 nov 2024

    "A seguito di una ecografia al seno, mi sono accorta che le protesi inserite nel lonta..."

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  • LauraCastellano · 22 nov 2024

    "È passato un anno dall'intervento di mastoplastica additiva. Ci ho pensato tanto ma è..."

  • Dan95 · 22 nov 2024

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