Drenaggio seno dopo mastoplastica: pro e contro a confronto

Drenaggio seno dopo mastoplastica: pro e contro a confronto

l drenaggio al seno dopo la mastoplastica è davvero necessario?

Se desideri un seno rifatto naturale e stai pensando di sottoporti a mastoplastica additiva sottomuscolaredual plane o sottoghiandolare, è possibile che ti stia chiedendo quale sia l’utilità dei drenaggi al seno.

Tali drenaggi sono, nello specifico, dei piccoli tubicini di plastica morbida. Il chirurgo introduce un’estremità, ricca di forellini, all’interno della ferita. L’altra estremità viene collegata a una speciale bottiglia di drenaggio, che ha lo scopo di raccogliere sangue e/o siero che fuoriescono dal seno.

Dopo che la quantità di liquido raccolto in un periodo di 24 ore è inferiore a circa 25 cc o 30 cc, il chirurgo procede con la rimozione dei drenaggi post mastoplastica (o altro intervento) tirando leggermente il tubicino.

Nel prossimo paragrafo andremo a vedere quali; seguirà poi un’analisi dei vantaggi e degli svantaggi dei drenaggi post chirurgici.

 

Drenaggi al seno post mastoplastica: quando sono necessari?

Gli ultimi aggiornamenti della chirurgia estetica parlano chiaro: i drenaggi post mastoplastica sono necessari sono in alcuni casi. In gran parte delle situazioni, però, è meglio evitare di posizionarli.

Ecco, di seguito,quando il posizionamento dei drenaggi si rivela una scelta sensata:

  • Eccessivo sanguinamento durante l’intervento chirurgico, anche post emostasi (procedura di arresto dell’emorragia).
  • Problemi di coagulazione della paziente, riscontrabili dai risultati delle analisi del sangue svolte prima dell’operazione.
  • Rimozione di una capsula periprotesica con sviluppo patologica (contrattura capsulare, chiamata anche rigetto delle protesi).
  • In alcuni casi di ricostruzione del seno e di mastoplastica correttiva.
  • Per il trattamento di un sieroma post chirurgico (eccessiva produzione di siero nella tasca che contiene la protesi mammaria).
  • Nel trattamento di emorragie o di un ematoma post mastoplastica.

In altre situazioni, invece, sarebbe meglio evitare.

Ti stai chiedendo come mai? Scoprilo dai pro e contro dei drenaggi post mastoplastica.

 

Vantaggi dell’utilizzo dei drenaggi dopo un intervento di mastoplastica

Il chirurgo estetico dovrebbe valutare attentamente quando sia il caso di inserire dei drenaggi al seno oppure quando sia il caso di evitarlo.

Questi dispositivi hanno il vantaggio di far defluire il sangue quando si presenta un forte sanguinamento della zona o quando ci si trova davanti a un ematoma o un sieroma post chirurgico.

Se un chirurgo evita di inserire i drenaggi quando necessario, i liquidi ristagnanti (sangue e siero) potrebbero causare gravi infezioni, oltre che naturalmente ritardare la cicatrizzazione e la guarigione dell’area.

Un’infezione importante, se non trattata in tempo, può portare alla morte dei tessuti infetti, ovvero alla temuta necrosi.

Inoltre la raccolta di liquidi nell’apposito contenitore permette al medico, in particolari situazioni, di verificarne la quantità e la tipologia. In questo modo può intervenire tempestivamente qualora notasse delle anomalie.

È quindi fondamentale affidarsi al miglior chirurgo per il seno in modo che da esser sicura al 100% che sappia riconoscere il momento in cui utilizzare i drenaggi e il momento in cui non farlo.

A questo punto ti starai chiedendo come mai i drenaggi non si utilizzino dopo ogni intervento di mastoplastica additiva. La risposta sta negli svantaggi dell’utilizzo di questi dispositivi medici: leggi il seguente paragrafo per conoscere quali.

Tutti i contro dei drenaggi post mastoplastica

Nelle situazioni classiche, senza complicazioni, i drenaggi al seno dopo una mastoplastica non sono indispensabili. Anzi: comportano una serie di svantaggi, anche importanti, che li rendono una scelta da evitare (fatta eccezione per alcune situazioni particolari come quelli sopraelencati).

Ecco quali sono i principali “contro” dei drenaggi post mastoplastica, il cui utilizzo è assolutamente a discrezione del chirurgo estetico:

  • Fastidio dato dai tubicini durante il periodo post operatorio, già di per sé stressante.
  • Rischio di infezione a livello dell’incisione (lasciata minimamente aperta per inserire il tubicino).
  • Maggiore durata del ricovero (tendenzialmente, senza il posizionamento dei drenaggi, il ricovero post mastoplastica additiva è in day hospital. Potrai tornare a casa – accompagnata – dopo circa 6 ore dall’intervento!).

Ma come mai si può evitare di utilizzare i drenaggi? Cosa fa il chirurgo in alternativa?

Perché, in gran parte dei casi, i drenaggi post mastoplastica sono evitabili

Devi sapere che tantissimi chirurghi estetici utilizzano il bisturi elettrico per praticare le incisioni e realizzare la tasca interna che accoglierà le protesi.

Questo particolare strumento non solo taglia i tessuti come un normale bisturi, ma presenta anche funzione coagulante. Nello specifico, riscalda i tessuti incisi favorendo la coagulazione e impedendo ai piccoli vasi di sanguinare.

In questo modo la parte interessata sanguina molto meno rispetto all’utilizzo di un classico bisturi (sia durante l’intervento che al termine dello stesso).

Comunque sia, il chirurgo estetico prima di applicare i punti di sutura arresta in maniera meticolosa l’emorragia(ovvero pratica l’emostasi). Oltre ciò, dopo l’applicazione delle suture avvolge il seno con una benda molto stretta che impedisce il più possibile ulteriori fuoriuscite di sangue e di siero.

Ora che sai tutto sui drenaggi post mastoplastica vorresti prenotare una consulenza con il miglior chirurgo per il seno? Contatta subito Dottor Cristiano Biagi: la prima visita è sempre gratuita!

 

Foto di Thirdman da Pexels